Un vademecum per il trattamento digitale di dati linguistici
Il processo di trascrizione, normalmente, attiene agli studi sul linguaggio e soprattutto sulla lingua parlata. In questa sede ci occuperemo della trascrizione in ambito forense e quindi indirettamente della disci- plina di riferimento. La linguistica forense è una disciplina recente che attiene alla linguistica generale, in particolare alla linguistica applicata e alle scienze forensi in genere. Oggi è una disciplina con una propria au- tonomia sia metodologica che procedurale e si occupa di ogni testo scritto, registrato o anche solo prodotto oralmente, che sia in qualche modo coinvolto in un procedimento legale, penale o in un contesto cri- minale come sostiene Olsson (2004: 1): “literally if any text is somehow implicated in a legal or criminal context then it is a forensic text”.
Pertanto, le competenze richieste ad un trascrittore forense sono in- terdisciplinari e spaziano dalla linguistica generale alla fonetica speri- mentale e dall’acustica alle scienze forensi.
1. La trascrizione nella prassi giudiziaria
Il sistema giuridico italiano non fornisce una precisa definizione di trascrizione di intercettazioni1 o di trascrizione forense. Essa può essere dedotta attraverso la lettura degli articoli del Codice di Procedura Pena- le (c.c.p.) dedicati all’Esecuzione della perizia, oppure delle sentenze di Appello e di Cassazione prodotte dai giudici.
L’art. 268 comma 7 del Codice di Procedura Penale – Esecuzione delle operazioni, riporta che:
il giudice dispone la trascrizione integrale delle registrazioni ovvero la stampa in forma intelligibile delle informazioni contenute nei flussi di co- municazioni informatiche o telematiche da acquisire, osservando le forme, i modi e le garanzie previsti per l’espletamento delle perizie…
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