Riflessioni utili...
“Quando l’Avvocatura penale non abbassa la guardia risponde con immediatezza a tutto quello che accade quotidianamente in ambito politico-giudiziario e legislativo.
(Antonio Alvaro)


Gian Domenico Caiazza
Il giudice e il dubbio
PQM (sabato 31 maggio 2025)

Posso dirlo? Lo dico. Almeno, si comincia a parlare del “dubbio” nel giudizio penale anche al di fuori delle aule giudiziarie o universitarie. In questo sempre meno decoroso spettacolo che sta andando in onda da settimane intorno alla piccola cittadina di Garlasco, è perfino possibile cogliere qualcosa di buono. Con molto cinismo, lo riconosco, perché intanto questo bailamme ustiona e scortica la pelle delle persone che, loro malgrado, ne sono protagoniste: ma insomma, la congiunzione astrale sta di fatto determinando la miracolosa possibilità che media e pubblica opinione possano finalmente toccare con mano la ragione per la quale si è tramandato intatto fino a noi, dal Codice Giustinianeo per oltre 1.500 anni, un principio fondativo della civiltà umana, tuttavia indigesto alla istintiva bulimia giustizialista dei più: “in dubio pro reo”.

Giuseppe Belcastro
Il racconto possibile della giustizia
PQM (sabato 31 maggio 2025)

“Parlami di Garlasco senza parlarmi di Garlasco”, direbbe uno pratico dei social media. E a ben vedere, farlo è imperativo, se ci si vuole confrontare con qualche speranza di lucidità con quella che campeggia ormai ovunque, da alcune settimane, come la notizia del giorno (e pure del giorno dopo). È la regola aurea, in altri termini, salvo a rischiare di levare una voce destinata a diventare indistinguibile in un coro divenuto oramai troppo assordante.
Proviamoci.
La prima cosa che questa storia racconta è che un punto, nel mondo della Giustizia, è sempre tendenzialmente una virgola e che, dunque, parlare smodatamente di processi (specie in corsa), non solo è sterile, ma spinge le parole sul terreno friabilissimo della congettura: parole buone, insomma, ad acchiappare commenti, like e nulla più. Non si vuol dire che il processo penale non arrivi a una conclusione normalmente stabile, ovviamente; ma non si può trascurare che appartiene alla natura stessa del sistema – e dunque all’armamentario che esso appresta per l’accertamento di fatti e responsabilità – l’idea che tra l’approdo della vicenda processuale e ciò che è davvero accaduto non sia prevista la riconciliazione assoluta. I fatti che il processo esamina ci sono stati, ma non ci sono più, tanto che si prova a “ri-costruirli” con un’operazione, appunto, che non garantisce il risultato. Non dovrebbe allora stupire che…

Luca Marafioti
IL SONNO DEL PROCESSO INDIZIARIO GENERA MOSTRI
PQM (sabato 31 maggio 2025)

Come in ogni cause célèbre, nel caso Garlasco ce n’è per tutti i gusti, palati più o meno fini. Sembra impossibile sottrarsi alla tentazione di dire la propria, dinanzi alla generalizzata sete di ragguagli, spesso “drogata” dai mezzi di informazione. La gente vuole mettere la sera la testa sul cuscino tranquilla: errori giudiziari non ce ne possono essere e i colpevoli di gravi delitti sono assicurati alla giustizia.
Ma, a turno e in ordine sparso, intervengono opinionisti, giornalisti, inquirenti in servizio e in pensione, criminologi, medici legali, magistrati, avvocati difensori, cronisti e giuristi di vario rango ed estrazione e, perfino, il Ministro della Giustizia.
I commenti accompagnano stillicidio di notizie, ridda di illazioni, enfasi dei colpi di scena. Cautela e riserbo sarebbero d’obbligo.
Tacere appare, però, difficile, almeno quanto stare appresso alla girandola di informazioni e convivere con possibili verità doppie, se non addirittura triple e assai poco compatibili tra loro. Bisognerebbe staccarsi dalla mischia, evitare il più possi bile di trinciare giudizi anticipati di colpevolezza o tardiva innocenza. Mentre, al posto di…
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